NEL BUIO DI UNA NAVE

RAVENNA 13 MARZO 1987

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Il più grave incidente sul lavoro del dopoguerra è avvenuto il 13 marzo 1987 nel cantiere Mecnavi del porto di Ravenna: tredici operai morirono soffocati dentro la stiva di una nave. Una morte atroce, con una lunga catena di responsabilità: le vittime dipendevano da cinque aziende diverse, otto lavoravano in nero, tre non avevano ancora vent’anni, per qualcuno si trattava del primo giorno di lavoro. Innescato dalla scintilla di una fiamma ossidrica, un piccolo incendio surriscaldò il rivestimento dei serbatoi del combustibile, gocciolando sul fondo della stiva. Si svilupparono ossido di carbonio, isocianati, acido cianidrico. L’aria divenne presto irrespirabile. L’autopsia certificò la morte per edema polmonare causato da inspirazione di sostanze tossiche. Varie testimonianze convergono: si sentiva battere contro le pareti metalliche, gli intrappolati chiedevano aiuto, e continuarono a farlo per lunghi, interminabili minuti. Anche se la percezione del pericolo fu pressoché immediata, le vittime non avevano scampo, non conoscevano l’ambiente di lavoro, non avevano ricevuto alcun addestramento. Quel lavoro non doveva presentare alcun margine di rischio. Impensabile si potesse ancora morire facendo le pulizie.
Informazioni aggiuntive
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Titolo NEL BUIO DI UNA NAVE
Sottotitolo RAVENNA 13 MARZO 1987
Autore Rudi Ghedini
ISBN 9788888329796
Editore Bradipolibri
Pagine/durata 112
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