Il santo con due piedi sinistri

Appunti sulla genesi dei corpisanti in ceroplastica

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Pur nella varietà di studi che negli ultimi anni ha indagato in modo approfondito il fenomeno reliquiale, è rimasta nell’ombra una tipologia di reliquie – i corpisanti in ceroplastica – che a partire dal pontificato di Clemente XIV si iniziò a produrre a Roma, dapprima in una tecnica mista, per poi diffondersi in brevissimo tempo in quasi ogni angolo della cattolicità. Il saggio, nel tracciare le principali coordinate storiche e religiose del fenomeno, grazie ai risultati ottenuti dallo spoglio analitico di numerosi archivi si sofferma a riflettere sui luoghi e sui modi di produzione di tale classe di artigianato artistico devozionale, facendo emergere la personalità di colui al quale è possibile assegnare con certezza la paternità del prototipo di tali simulacri reliquiali: si tratta di un chirurgo toscano, l’altrimenti ignoto Antonio Magnani, nativo di Sorano e attivo a Roma nell’ultimo trentennio del XVIII secolo e nei primi anni del secolo successivo. Eseguite con grande perizia alcune ricomposizioni di scheletri rinvenuti nelle catacombe romane, Magnani – grazie a entrature privilegiate maturate negli anni presso il salotto romano di Palazzo Ruspoli – ricevette dal Sacrista pontificio, per il quale svolgeva la propria attività, la carica di «Ristauratore de’ Corpi Santi della Cappella Pontificia», riconoscimento ufficiale che gli permise di monopolizzare per circa quaranta anni il mercato della santità martiriale alle origini della ceroplastica.

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Titolo Il santo con due piedi sinistri
Sottotitolo Appunti sulla genesi dei corpisanti in ceroplastica
Autore Massimiliano Ghilardi
ISBN 9788868641245
Editore LuoghInteriori
Pagine/durata 108
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