Il patrizio Liberio

“Petrus Marcellinus Felix Liberius attirò per la prima volta la mia attenzione mentre mi stavo dedicando allo studio di un suo quasi contemporaneo, Cassiodoro [.] Iniziai il mio lavoro su Cassiodoro con la inespressa supposizione di avere a che fare con una delle figure più importanti del regno ostrogoto nell’Italia dell’inizio del VI secolo; con mia sorpresa, tuttavia, scoprii che Cassiodoro non fu davvero il personaggio centrale di quel regno. Più spesso di quanto mi aspettassi, la mia attenzione fu distratta, e infine affascinata, dalla presenza di un individuo un po’ più anziano, ma non per questo meno instancabile: Liberio. Dapprima prefetto del pretorio, mentre Cassiodoro era un fanciullo; ancora prefetto del pretorio quarant’anni dopo, quando Cassiodoro raggiungeva la medesima dignità prefettizia; e attivo più tardi ancora, nei circoli occidentali di Costantinopoli, dove Cassiodoro sembrò sempre una figura marginale: Liberio non poteva dunque essere ignorato. Ma Liberio non scrisse libri, per quanto sappiamo, e il mondo in cui si mosse per più di sessant’anni con vigore e distinzione è poco frequentato dagli studiosi moderni.” (James J. O’Donnell)