Il significato della storia del pensiero scientifico

Apparse nel 1934 in Francia, dove ebbe notevole successo, e nel 1936 in Italia, questo libro rientra tra gli scritti dell’ultimo Enriques, impegnato, com’è noto, in lavori di storiografia del pensiero matematico greco e nello stesso tempo nel chiarire le articolazioni di una “nuova epistemologia” in senso storico e dello stesso metodo storico in filosofia della scienza. Vengono in particolar modo sottolineate la valenza teoretica della storia delle scienze, la stessa dimensione ermeneutica del pensiero scientifico nel fare comprendere la “filosofia implicita” nelle scienze nel loro complesso, la fecondità, soprattutto per lo stesso scienziato, dell’approccio storico nell’affrontare i “problemi della scienza”, l’utilità nella didattica delle scienze della piena consapevolezza della loro intrinseca storicità. L’Autore Federigo Enriques (nato a Livorno nel 1871 e morto a Roma nel 1946), insieme a Guido Castelnuovo e a Francesco Severi, è stato uno dei protagonisti della cosiddetta “scuola geometrica italiana” per gli importanti contributi apportati alla geometria algebrica nei primi anni del ’900; ha insegnato nelle Università di Bologna e di Roma e negli anni ’30 è stato Direttore della Sezione Matematica dell’Enciclopedia Italiana. Come scienziato-filosofo sin dalla fondazione nel 1907 della rivista «Scientia», ha sempre accompagnato la sua attività di matematico con un costante impegno di carattere storico-filosofico, tale da farlo inserire a pieno titolo nella letteratura epistemologica del primo Novecento soprattutto in ambito francese. Fra le sue opere più importanti: Problemi della scienza (1906), Scienza e razionalismo (1912), Per la storia della logica (1922), Storia del pensiero scientifico (1932-1936), La théorie de la connaissance scientifique de Kant à nos jours (1938), Causalité et déterminisme dans la philosophie et l’histoire des sciences (1941).