La Torre delle ginestre

Da più di venti anni Hans Dieter Eheim è ospite abituale di Sant’Angelo nell’isola d’Ischia. Tra un massaggio e un’escur­sio­ne, un cappuccino e una not­te in spiaggia, un Cam­pari e una nuotata, egli annota i suoi in­con­tri con i pe­scatori, i giocatori di carte, gli ultimi mulattieri del villaggio, gli artisti. Chiac­chiere di bottega, serate mondane, fe­ste religiose, interrogativi me­ta­fisici e risposte da Baci Pe­ru­gi­na, convivono con l’esperi­enza del­­­la natura e dei luoghi del­l’isola. Quando il ci­caleccio va­can­z­iero lascia il po­sto alle parole di Dolly, proprietaria di una pensione, giunta dalla Germania cin­que decenni prima e rimasta a Sant’An­gelo per amo­re di un uomo di mare, tutta l’arcana sostanza dell’isola prende il sopravvento sul cliché turistico. E, finalmente, scopriamo un’altra Sant’Angelo, un pae­­se antico, segnato solo dal ritmo delle barche dei pescatori che entrano ed escono dal porticciolo; un mi­cro­cosmo di personaggi pittoreschi e gente co­mune, il cui equilibrio sereno si nutre di «un pezzo di pane, un bicchiere di vino, un piatto di spaghetti, il sole».