ULTIME 24 ORE DI UNA KAMIKAZE

Questo è il romanzo d’esordio della scrittrice serba Sladjana Stojkovic. Pubblicato nel 2005 e distribuito unicamente nelle edicole, attirò immediatamente l’interesse del regista Francesco Apolloni che dall’adattamento del testo trasse una fortunata opera teatrale, riscuotendo il favore di pubblico e critica. Nel romanzo le tragiche sorti del paese dell’autrice sono identificate con le sofferenze del popolo palestinese. Con estrema facilità la Stojkovic si cala nelle vesti d’una giovanissima kamikaze: Samira. La ragazza che ha perduto la famiglia nella striscia di Gaza, ormai privata degli orizzonti di un futuro e di una qualsiasi alternativa che la sostenga nella sopravvivenza, decide di compiere il sacrificio estremo. Samira ci consegna un diario per raccontarci le ultime 24 ore che precedono il suo martirio. La protagonista ci parla con tono intimo della sua infanzia, ci racconta le riflessioni dei giorni violenti di guerra, lo stato d’animo che accompagna il pensiero della morte fino a proclamare il sentimento d’odio che nutre verso un mondo non più guidato dalla misericordiosa forza di Dio ma dalle oscure forze del male. Lo stile, caratterizzato da frasi dense e brevissime, rispecchia in maniera magistrale lo scandire inesorabile del tempo. Il testo è impreziosito dai disegni che l’artista Eugenia Scaramuzzino ha appositamente realizzato per il romanzo.