Sotto l’egida di un fiume tranquillo

Nei diciotto racconti la scrittrice silenziosamente sta a guardare i suoi personaggi venir fuori da un universo parallelo e li “fotografa” in particolari momenti della loro vita. Senza disturbarli attende pazientemente di impadronirsi delle loro vicende negli attimi più sentiti, per trasferirli, infine, su carta. E nel farlo ci mostra tutta la sua delicatezza e soprattutto la sua sensibilità di donna, anche nel trattare temi toccanti e d’attualità come la pena di morte, l’immigrazione, le separazioni di coppia, per citarne solo alcuni. Sono personaggi educati, sempre composti nei loro atteggiamenti, sono spesso individui fragili e in cerca di conferme e della fiducia persa, uomini e donne nei quali identificarsi viene quasi naturale. I racconti sono sapientemente costruiti attorno quell’attimo che solo la nostra autrice riesce a cogliere per farlo suo e con discrezione lo riporta fedelmente a noi lettori senza voler andare oltre, senza indagare e indugiare ulteriormente nell’animo dei suoi personaggi. Solo così può dimostrare loro tutta la sua gratitudine per aver ricevuto in dono queste storie pur se non le appartengono, storie che dalla loro incompiutezza traggono una forza d’espressione tale da renderle estremamente tangibili e da poterle sentire nostre quasi in maniera spiazzante.