A Roma Monteverde Gianicolense, Colli Portuensi

È un colle di tufo verde, cesellato da salite spezzafiato e scalinate fascinose. Si snoda in vicoli di ville e rampicanti, stradoni allagati dal traffico, dalle sirene delle ambulanze, dallo sferragliare del tram 8. Sul suo territorio si estende villa Doria Pamphilj, uno dei parchi pubblici più grandi di Roma. Monteverde è questo e altro: nel cuore del ‘900 tra i villini di inizio Secolo, le case popolari degli anni ’30, l’Ospedale del Littorio ora San Camillo. Più giovani i palazzi e le vetrine su viale dei Colli Portuensi, inserito nella via Olimpica progettata per i Giochi del 1960. È una scenografia di Scola, Pasolini, Bertolucci e Ozpetek ma anche di film di Fantozzi e di Neri Parenti. Monteverde è anche cielo: i panorami mozzafiato ammirabili da villa Sciarra, dal Gianicolo e da numerose terrazze condominiali. Un quartiere residenziale a tutti gli effetti. Questo volume corale lo racconta e delinea il profilo del “monteverdino borghese”: intellettuale se Vecchio e produttivo se Nuovo. Ama stare a un passo dal centro, appena fuori dal caos, rigorosamente senza metropolitana. È popolare senza mostrarsi borgataro, ricercato senza apparire elitario.