Affezionatissimo Giustino Fortunato

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Per un lungo periodo Giustino Fortunato fu in corrispondenza con Giovanni Ansaldo, il giornalista genovese considerato ai primi anni Venti, e certamente fino al suo confino a Lipari, la penna più audace ed efficace dell'antifascismo. Lodato e amato da Piero Gobetti, Carlo Rosselli, Giovanni Amendola, Filippo Turati, Gaetano Salvemini, fu lodatissimo e amatissimo da Giustino Fortunato che si tenne in costante corrispondenza con lui, anche quando Ansaldo cominciò quella lenta sterzata che lo avrebbe portato nel 1936 a dirigere il Telegrafo di Livorno, il giornale di Galeazzo Ciano, genero di Mussolini e suo ministro degli Esteri. Le oltre centotrenta lettere scritte dal pensatore lucano ad Ansaldo sono quasi tutte raccolte nel Carteggio laterziano e quindi note. Ma prima che quell'epistolario apparisse, Ansaldo pubblicò in una serie di articoli stampati sul Borghese di Leo Longanesi una selezione di quelle lettere, accompagnate dai suoi ricordi e da rapidi commenti. Ne risulta un ritratto di Fortunato vivido e commosso, che la magistrale penna di Ansaldo rende godibilissimo e nello stesso tempo veramente utile alla comprensione della figura del grande meridionalista liberale. Introduzione di Arturo Fratta.

Informazioni aggiuntive
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Titolo Affezionatissimo Giustino Fortunato
Sottotitolo //
Autore Giovanni Ansaldo
ISBN 9788885263673
Editore Franco Di Mauro Editore
Pagine/durata 104
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