Appunti autobiografici

Del grande archeologo napoletano Giuseppe Fiorelli non si è perduta completamente la memoria. Non c'è dépliant turistico destinato ai visitatori degli scavi di Pompei che non ricordi la sua invenzione: grazie a colate di gesso nei cavi lasciati dai corpi delle vittime nel conglomerato di cenere e lapilli, è stato possibile restituire l'immagine viva e conturbante della tragedia causata dall'eruzione del 79 d.C. Questa trovata, tuttavia, deve essere considerata piccolo merito in confronto alla rivoluzione che ilFiorelli portò nella concezione della scienza archeologica, non più volta, come era stato in periodo borbonico, al recupero dell'opera d'arte, ma a partire da lui sempre più tesa alla ricostruzione del contesto, per l'acquisizione di una molteplicità di dati altrimenti destinati ad andare perduti. Negli Appunti autobiografici il lettore troverà anche un’interessante documentazione della passione politica di Fiorelli, perseguitato dalla polizia borbonica ma forse ancor più dalla gelosia accademica.