APPUNTI DI VIAGGIO

COME SIAMO DIVENTATI GENITORI DI UN BAMBINO NATO A 10.000 CHILOMETRI DA NOI

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Quando mio figlio mi ha chiamato “mamma” per la prima volta ho creduto di svenire. Un’emozione indescrivibile, ed è per questo che non proverò nemmeno a spiegarla. Quello che invece credo meriti di essere raccontato è come mio marito e io siamo diventati genitori di un bambino nato in Cambogia, a 10.000 chilometri di distanza da noi, dall’Italia. Una famiglia che si è potuta creare grazie all’adozione internazionale, che prima di tutto vuole e deve garantire a ogni bambino del mondo il diritto di avere due genitori, regalando contemporaneamente un sogno a un uomo e una donna che improvvisamente si trasformano in papà e mamma. Un’esperienza che ho vissuto con tutta la passione di cui sono capace, ma anche con tanta paura. Ho provato a raccontarla, in una sorta di diario condito da tanti sentimenti. Incontri con i servizi sociali, indagini medico-legali, udienze in tribunale ci hanno accompagnato in una fetta della nostra vita, per portarci poi in Cambogia. Un Paese di cui prima non sapevo neppure quale fosse la capitale, ma che all’istante ho imparato ad amare con tutta me stessa, con il suo passato doloroso, con le sue tradizioni, con un presente ancora tutto da inventare e un futuro che riserva incognite tremende soprattutto per i bambini. Uno di questi è diventato mio figlio. E da allora non passa giorno in cui io non benedica la mia sterilità. Senza il mio passato costellato da quella che credevo essere una sofferenza inutile e inspiegabile, ora non sarei la mamma di Niccolò. Non potrei perdermi nei suoi occhi a mandorla e non potrei accarezzare la sua pelle sempre abbronzata. Fa davvero freddo fuori. Che tempo da lupi. Eppure questa mattina mi sono svegliata con il sorriso sulle labbra. Un sorriso che chi non mi conosce forse non riesce a spiegarsi, ma poco importa. L’unica cosa che conta è che tra poco mi alzerò, mi vestirò, mi preparerò e con mio marito andrò in tribunale. Ma non un tribunale qualsiasi: andrò al tribunale dei minori di Torino per presentare la dichiarazione di disponibilità all’adozione nazionale e internazionale. Che, in parole povere, significa che prima o poi, se tutto andrà per il verso giusto, diventeremo genitori.
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Titolo APPUNTI DI VIAGGIO
Sottotitolo COME SIAMO DIVENTATI GENITORI DI UN BAMBINO NATO A 10.000 CHILOMETRI DA NOI
Autore Paola Strocchio
ISBN 9788888329956
Editore Bradipolibri
Pagine/durata 152
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