Bhakti: la fede che ama

Bhakti è amore divino, supremo, incontaminato, privo di morbosità, ovvero di interessi egoici, senza calcoli su quanto venga in cambio. E’ un amore prodotto da fascino, poiché il fascino trascende i calcoli logici, e, attraendo, travolge. Come un magnete attrae il materiale ferroso, così la sorgente del fascino attrae chi entra nella sua orbita e sospende, paralizza, inibisce le facoltà razionali. La forma più pura della bhakti (parama bhakti) si esprime come un trascinamento, un senso di sentire portarsi via dall’amato. Questo sentimento è reciproco, lo provano entrambi gli amanti: il devoto é trascinato via dalla potenza del Signore, ed il Signore stesso è trascinato dalla potenza del devoto, del Suo amante. Quando l’amante appare lontano, distaccato, questo sentimento non viene meno anzi si accresce, perché non necessita di contraccambio o di compenso. Nell’unione dell’amore supremo, nella ‘comunione’, due (il puro devoto ed il Signore) diventano uno senza perdere la loro identità, perché comunione non significa con-fusione di identità, bensì unione di intenti nel sentimento più elevato e profondo, senza il quale nessuno potrebbe vivere, ed in carenza del quale tutti deperiscono. Questo sentimento è l’amore divino, immortale, supremo, che nutre la vita stessa, ne è la sostanza e dunque la vita, giacché è la sostanza di Dio e nostra. Quando i testi sacri della tradizione dicono che noi siamo della stessa natura di Dio, significa che siamo fatti di amore: come Lui è costituito di amore, noi, poiché ne siamo espansione, siamo espansione di amore. Ogni volta che tradiamo l’amore dato o ricevuto, tradiamo profondamente noi stessi, perché tradiamo la nostra natura, la nostra essenza, la nostra vita stessa. Attraverso i Narada Bhakti Sutra, Narada ci educa a raggiungere l’amore supremo, arricchirci di quel sentimento che è sufficiente di per sé, per far fare un balzo di qualità alla vita e fissare il buon umore per sempre.