Il Vesuvio e le sue eruzioni

Quanto più ci avanziamo, nel treno elettrico della ferrovia circumvesuviana verso Pompei, girando intorno al Vesuvio, e mentre lo vediamo sotto un nuovo aspetto, lo spettacolo della eruzione si va delineando in tutti i suoi particolari, e possiamo finalmente formarci un concetto esatto di ciò che è l'attuale periodo eruttivo. E così vediamo che mentre il pino si presenta completo dalla parte di Napoli e di Resina, da qui invece si possono seguire i vani periodi dell’attività che lo forma, per cui sono spinte fuori le varie colonne di fumo che una dopo l'altra lo vanno ad ingrossare. [...] Lo spettacolo è grandioso, affascinante, attraente, e si rimane a guardarlo lungamente, intensamente, attratti dalla potenza delle forze che si sprigionano dalle viscere della terra, pensando alle convulsioni interne che producono simili effetti. Quindi l’occhio scende dal cratere, giù pel versante della montagna, e poco al di sotto del cratere noto una specie di avvallamento, prodottosi dicono, in quest’ultima fase, nel quale si vedono l'una sotto l'altra delle fumarole, piccole sorgenti di fumo bianco, che a differenza dei velli lanosi svolgentisi sul pino; danno l'immagine di fiocchi di candida bambagia. E di queste fumarole se ne vedono apparire e sparire in varii punti di questo fianco del monte, il che fa supporre che da questa parte, l'interno del vulcano deve trovarsi in uno stato notevolmente convulsionario.