Il coraggio di rifarsi vivo

Napoli, 2011. Tommaso per la legge è un morto presunto. Dopo un quarto di secolo trascorso a Milano sotto falso nome, ha trovato il coraggio di rifarsi vivo. Tornato a Napoli, riprende la sua identità di ultimogenito della ricca famiglia dei Sanseverino di Altavilla, ritrova gli amici di un tempo, si riappropria delle strade della sua gioventù e invecchia in cerca di se stesso e di rivincite. Assistito da un amico avvocato, instaura una lite ereditaria sfidando i due fratelli maggiori, entrambi magistrati, sul loro terreno: gli studi legali e le aule del tribunale. Facendo i conti con le storture del sistema giudiziario italiano e con la protervia della Napoli più saccente – la cosiddetta Napoli bene da cui era fuggito da ragazzo – si convince che il denaro sia il principale motore delle scelte di vita delle persone. Del resto, suo padre prima di morire, lo aveva ammonito: «I soldi sono molto importanti». Al centro del romanzo, il tema della nostalgia, intesa etimologicamente (dal greco νόστος e άλγος) come «il dolore del ritorno alle origini». Un dolore indagato da Andrea Imperiali con intensità, disincanto e ironia. Sullo sfondo del travagliato percorso esistenziale del protagonista, le trasformazioni di Napoli e della società italiana dagli ultimi decenni del Novecento agli anni del covid. Con una scrittura veloce e precisa, Il coraggio di rifarsi vivo conquista fin dalle prime righe, sorprendendo con un finale inaspettato.