Onora la madre

Onora la madre è un libro collettivo. Nel paese della mitologia della maternità, della procreazione come valore patriottico, del dovere materno alla cura che ti insegue come una cantilena stridente, nel paese pieno di madri e povero di figli, qui dentro ci sono delle voci diverse, che raccontano la madre egoista che nemmeno ti guarda, la madre bambina di cui devi prenderti cura, la madre generale prussiano che ti soffoca, la madre madonna degli affanni che ti ricatta, tutte quelle madri che fanno incrinare le migliaia di parole e foto felici che ci compaiono davanti agli occhi a metà maggio. In questi dodici racconti le parole ti travolgono, ti cullano, ti ipnotizzano avvolgendoti in una ninnananna scritta per farti scivolare dolcemente in un mondo dove la madre è il corpo, la madre è il ventre, la madre è la terra, la madre è una collana di perle che ti si arrotano in bocca, la madre è l’imperfezione, la madre è l’abominio, la madre è il peccato, la madre a volte non è nemmeno una madre, la madre è fardello, la madre è vergogna, la madre è il genitore sbagliato, l’unico rimasto, e ha potere di vita e di morte, la madre è la misura del tempo, la madre, quella madre che potremmo essere noi. Hanno aderito entusiasticamente a questo progetto Alessandra Carnaroli, Giusi Palomba, Francesco Follieri, Alessandra Minervini, Ivano Porpora, Giuseppina Borghese, Francesca Manfredi, Guido Casamichiela, Nadia Busato, Stella Poli, Esther Bondì e Chiara Bersani. La cura, non esiste parola più adatta, è di Barbara Belzini.