La clessidra

La clessidra porta, con ironia (a volte un po' amara) e riflessione, in un passato che poi, visti i temi trattati, passato non sembra mai stato; sembra che non si riesca a stabilire il confine tra un passato, fatto di ricordi, ed un presente, quello di oggi, che si vive quotidianamente. Ne La clessidra il tempo, come convenzione umana, sembra svanire e, quando riappare, si misura appunto con la clessidra, che è uno strumento che conta il tempo alla rovescia, come quello che si trova spesso a contare chiunque viva una situazione di disagio. Il tempo svanisce quando si è alle prese con quelle esperienze che riguardano la creazione di qualcosa di "nobile" , come l'arte, o svanisce nuovamente quando si trattano temi che rimangono inalterati e distaccati dal tempo stesso. Riappare, invece, nell'uomo, quando egli si trova in uno stato di "non libertà" , di annichilimento, cioè quando non riesce a riconoscersi proprio come uomo.