La malvagità del bene

L’autore non si limita ad una critica radicale dell’ideologia progressista, della quale mette in luce gli aspetti più distruttivi e alienanti, ma si propone di mostrare – alla luce della Philosophia Perennis e sulla scia di grandi esponenti del pensiero tradizionale come R. Guénon e A. K. Coomaraswamy – come alcuni dei più importanti fenomeni contemporanei (dalla teoria gender al transumanesimo, dalla società multietnica alla nozione di governance mondiale) costituascono altrettante contraffazioni di simboli tradizionali che in tutte le tradizioni possedevano un carattere eminentemente spirituale, ma che nella nostra epoca vengono invertiti e spogliati del loro significato originario, assumendo un carattere sovversivo e letteralmente satanico. Quelle che dunque emergono sono «figure di uno sconfinato affresco, animato da forze immensamente più grandi di quelle che il pensiero profano può immaginare».