La sconosciuta

Groupies che scrivono a letterati famosi, collezionisti di manoscritti firmati. Nell’Europa di fine ‘800 uno scrittore di successo come Maupassant riceveva anche questo tipo di corrispondenza. Tra quelle lettere c’è quella di una sconosciuta che vuole restare tale e gli chiede però di aprire il suo cuore di uomo e sceglierla come sua confidente. È una trappola dei suoi nemici che vogliono prendersi gioco di lui? Si tratta di una pazza mitomane o, peggio ancora, di una vecchia rinsecchita? Perché l’anonimato? Perché mai Maupassant dovrebbe confidarsi con una sconosciuta? E solo per lettera, senza mai poterla vedere e soprattutto toccare? Incuriosisce questo scambio di lettere sghembo ed elusivo, una partita a scacchi tra due dilettanti, due esseri fragili e spavaldi che si cercano e si temono. La postfazione di Bruno Nacci, autore della traduzione, svela il destino singolare della ‘sconosciuta’: l’affascinante pittrice russa che volle scrivere a Maupassant.