La tradizione dell'«Ideale Classico» nelle arti figurative dal seicento al Novecento

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La pittura dei Carracci, di Domenichino, Albani, Reni, Guercino, Poussin, Lorrain, Dughet, la scultura di Algardi e Duquesnoy, nella seconda metà del Novecento vennero recuperate al gusto nel nome dell’“Ideale classico”. In un percorso all’indietro dal XX al XVII secolo, il libro verifica in che misura, nella sua attuale accezione di moto antinaturalistico e antibarocco, l’“Ideale classico” corrisponda all’“Idea del Bello” di matrice seicentesca e alla sua fortuna nel Settecento e nell’Ottocento, e quanto invece non sia da riconoscere come una chiave interpretativa del Novecento. Il risultato è un insieme di contributi inconsueto, fitto di materiali e idee, frutto del lavoro di studiosi di età e formazione differenti, accomunati dall’obiettivo di ricostruire alcune tappe di una vicenda mai ricomposta, ponendo a fondamento dell’interpretazione la varietà di documenti di cui dispone la storia dell’arte. Opere, fonti, ordinamenti collezionistici, cataloghi di mostre, testi critici, corrispondenze degli studiosi sono qui riletti in modo nuovo o rintracciati per la prima volta, scandagliati accanitamente, ricondotti ai loro contesti, considerati nelle loro interrelazioni con esiti per gran parte inattesi.

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Titolo La tradizione dell'«Ideale Classico» nelle arti figurative dal seicento al Novecento
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Autore a cura di Michela di Macco e Silvia Ginzburg
ISBN 9788863738308
Editore Sagep
Pagine/durata 544
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