La civiltà celtica

La prima parte di questo libro è dedicata allo studio delle origini e della posizione occupata dai Celti in seno alla famiglia indo-europea, nonché all’analisi delle fonti (fonti classiche; fonti continentali contemporanee dei Celti dell’antichità; fonti insulari medioevali). Nella seconda parte, trattando del mondo spirituale dei Celti, gli autori sviluppano una demolizione sistematica delle illusioni nutrite dalla ricerca moderna attraverso le sue inaccettabili interpretazioni (politeismo, naturalismo, zooformismo, totemismo), e considerano le concezioni religiose dei Celti sull’immortalità dell’anima, l’Altro Mondo, la nozione di centro, il sacrificio e la divinazione. Particolare attenzione viene rivolta allo studio delle classi e funzioni nelle quali si articolava la società celtica - sopra tutto all’analisi di quella dei Druidi, dagli autori considerati detentori di una tradizione elevatissima. L’opera si propone anzitutto come ‘iniziazione’ al mondo celtico, costituendo una sorta di manuale che, pur possedendo tutti i caratteri rigorosi di un lavoro scientifico, non presenta però aspetti tali da scoraggiare il lettore non specialista. L’appendice del volume accoglie il saggio di Philippe Baillet, Primordialità della tradizione celtica, il quale riprende il tema dell’esemplarità arcaica del mondo spirituale celtico, introducendo il lettore alle altre opere degli stessi autori (sopra tutto al loro studio sui Druidi, una ‘summa’ che non ha equivalenti nel panorama europeo delle ricerche sui Celti).