La razza degli uomini perduti

Alcune prose inedite in Italia dello scrittore francese che spaziano dalla poco
conosciuta produzione giovanile agli ultimi testi, composti durante e dopo la
pluriennale esperienza in manicomio. Il villaggio dei Lama morti, apparso nel
1932 nella rivista «Voilà», non è stato da allora più ripubblicato, nemmeno in
Francia, suo paese natale.

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«La società è questo cono spirituale che le ha consentito in ogni tempo di essere vile perché stava bene nel suo pene, e dopo aver vissuto dieci anni notte e giorno con i pazzi, avendo vissuto tra loro con il mio delirio e la mia follia che consisteva nel trovare questo mondo stupido e nel pensare che potessi fare qualcosa per riformarlo, attraverso la mia follia, i miei scritti, il mio teatro e il soffio della mia personale magia, dopo aver vissuto, dicevo, dieci anni tra i pazzi e dentro i loro peti, i loro rutti, i loro deliri, le loro tossi, il loro muco e le caterve d’acqua nel mastello comune, posso dire che nessun alienato mi è parso delirare e che ho sempre, al fondo di tutto ciò che è reputato delirio, ritrovato il filo della verità, insolito forse ma quanto mai accettabile, che il cosiddetto pazzo cercava.»
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Titolo La razza degli uomini perduti
Sottotitolo Alcune prose inedite in Italia dello scrittore francese che spaziano dalla poco conosciuta produzione giovanile agli ultimi testi, composti durante e dopo la pluriennale esperienza in manicomio. Il villaggio dei Lama morti, apparso nel 1932 nella rivista «Voilà», non è stato da allora più ripubblicato, nemmeno in Francia, suo paese natale.
Autore Antonin Artaud
ISBN 9788862260657
Editore VIA DEL VENTO
Pagine/durata 36
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