GEOBIOLOGIA DEL MEGALITISMO

Il fenomeno architettonico-energetico del megalitismo preistorico

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Questo saggio prende approfonditamente in esamei l fenomeno architettonico-energetico del megalitismo preistorico, costituito da strutture quali mound, barrow, dolmen, tombe a corridoio, tumuli a camera, cairn, menhir, row, cromlech (“solari” e “lunari”), henge e navi litiche; ma anche domus de janas, pozzi sacri, nuraghi e tombe dei giganti. Vengono usate le prospettive archeologica, archeoastronomica e soprattutto geobiologica per evidenziare come tali strutture riescono a produrre effetti fisiologici, psico-emotivi e spirituali, tramite la manipolazione del campo elettromagnetico locale e delle sue variabili (rete e nodi Hartmann, rete e nodi Curry, campi polarizzati yin-yang, corsi d’acqua, ionizzazione Terra-Cielo, ecc.). Il testo presenta i risultati di oltre cento perizie geobiologiche, effettuate dall’autore in altrettanti siti megalitici (e non solo) di Irlanda, Gran Bretagna, Scandinavia, Giappone, Cina, Egitto, Israele, Messico, Francia e Italia. I dati inerenti i siti più complessi vengono illustrati in 76 planimetrie, realizzate in una modalità grafica che permette di evidenziare meglio le variabili geobiologiche considerate. Essendo la più ampia ricerca mai effettuata in questo settore, l’alta numerosità delle informazioni raccolte ha permesso inferenze di retro-geobiologia megalitica, cioè ha consentito di scoprire le leggi fisiche atte a manipolare il campo elettromagnetico locale tramite il megalitismo, per ottenere specifiche configurazioni energetiche all’interno delle varie strutture. Tra le molte scoperte qui presentate, viene finalmente chiarita la vera natura delle cosiddette “ley lines”, perché alcuni petroglifi preistorici rappresentano certe variabili geobiologiche e a cosa serve il posizionamento della prima pietra. Le strutture più note di cui viene riportata la configurazione geobiologica sono le seguenti: Stonehenge in Inghilterra (luogo di comunione tra l’energia femminile e quella maschile), la Tomba del Giardino a Gerusalemme (vero sepolcro iniziatico di Gesù Cristo), i cromlech di Nabta Playa in Egitto (soprannominata la “stonehenge dell’Africa”), la piramide inviolata dell’Imperatore Giallo in Cina (la più importante dell’Estremo Oriente), la row multipla di Carnac in Francia (che permette di concentrare in una sola pietra una grande quantità d’energia), la Chiesa della Gran Madre di Dio a Torino (un’evoluzione romanico-neoclassica del cromlech lunare scozzese) e la Basilica di San Vitale a Ravenna (una sorta di cromlech solare bizantino). Finora la geobiologia si è limitata a capire quali configurazioni elettromagnetiche possono causare benessere e quali malattia, così sono stati elaborati soltanto dei sistemi di protezione dalle condizioni geopatogene e alcuni principi preventivi, che comunque ben pochi architetti si preoccupano di rispettare nello svolgimento della loro professione. Invece le informazioni contenute in questo saggio permettono di trascendere tale limite e consentono, a chi ne abbia i mezzi materiali, di costruirsi una struttura megalitica geobiologicamente attiva e funzionante, manipolando in prima persona e in modo stabile la configurazione geobiologica locale.
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Titolo GEOBIOLOGIA DEL MEGALITISMO
Sottotitolo Il fenomeno architettonico-energetico del megalitismo preistorico
Autore Massimo Guzzinati
ISBN 9788897621041
Editore Anguana Edizioni
Pagine/durata 330
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