IL CAMPIONE SILENZIOSO

Gianni Mosca - il grande umorista che comunque non riusciva in dieci libri a far ridere più di suo figlio Maurizio in dieci secondi di televisione - faceva anche il giornalista al seguito delle corse ciclistiche e scrisse una volta che quello che stava raccontando per un giornale milanese era proprio “un Giro Balmamion”, cognome onomatopeico a significare la ritrosia, la modestia di chi lo portava, cognome rimpicciolente, mimetico. In effetti Franco Balmamion divenendo ciclista importante curò il proprio personaggio soltanto per precisare che il cognome si scriveva tutto attaccato, e non Balma Mion, versione che pure sopravviveva in alcune placche del Canavese: comunque contava forte il soprannome di famiglia, magninot, spazzacamino (ma venne perduta l’occasione di ricordare che spazzacamino, ramoneur nel francese che era la lingua del suo villaggio valdostano e della sua seconda patria, la Francia appunto, era pure il soprannome di Maurice Garin primo vincitore, nel 1903, del Tour de France). Come magnanimità di lombi ciclistici Franco Balmamion offrì in tutto uno zio, Ettore, che era stato buon dilettante e che quando stringeva la mano a te repente amico del nipote e dunque suo, ti faceva urlare dal dolore. Niente altro. In due Giri d’Italia senza una vittoria di tappa Franco fu alla fine il migliore... (dall'introduzione di Gian Paolo Ormezzano) RECENSIONI "Questo volume racconta la biografia di un campione che, seppur schivo e mite, ha saputo conquistarsi un posto nel cuore degli appassionati". (TuttoBici - giugno 2002) "Ha trionfato in due Giri d'Italia, ha conquistato un Tricolore, si è aggiudicato alcune classiche [...] Ha rivaleggiato con Adorni e Defilippis, con Motta e Gimondi [...] Ha fatto della regolarità e della modestia, della sofferenza e del silenzio, la sua forza". (past - La Gazzetta dello Sport - 17.10.2002) "Il filo conduttore dell'opera si snoda attraverso il racconto della vita e poi attraverso la lunga carriera in bicicletta". (Bicisport - luglio 2002) "L'opera del collega Bili ci riporta indietro nel tempo, agli anni sessanta, alle epiche sfide di Franco con Adorni, Moser, Taccone, Zilioli, Zancanaro, Massignan, alle vittorie in rosa del 1962 e del 1963 [...] Sì, è proprio una bella storia". (Gianni Pastonesi - La Sentinella del Canavese - 13.6.2002) "Mentre si conclude il Giro d'Italia dei clamori e dei clangori di manette, mentre si parla di ciclismo 'sporcato', menttre vanno in scena sacchi di ipocrisie e facili moralismi, ecco uscire un libro che ci parla di un campione della bicicletta che è l'esatto contrario di tutta la situazione, Lui è Franco Balmamion, da Nole Canavese, classe 1940". (La Stampa - Torino Sette - 31.5.2002)