Napoli antica e bizantina.

Sulla Napoli antica, un po' meno su quella tardo-antica e bizantina, molto e variamente si è scritto, a partire dal Quattrocento. La città rivestì infatti nell'antichità e nell'Alto Medioevo una grande importanza, in particolare per essere stata sempre un ponte di collegamento fra Roma, La Magna Grecia, la Sicilia, l'Africa e l'Oriente, come testimoniano il bilinguismo greco e latino e l'arte e i riti cristiani.Mancava, però, una sintesi aggiornata che mettesse pienamente a frutto le straordinarie testimonianze storiche, epigrafiche e archeologiche, di molto aumentate in seguito ai vari lavori pubblici, come la linea A della Metropolitana, e le indagini archeologiche in varie parti della città. A parte la mostra "Napoli antica" e i Convegni di Taranto del 1985 e del 2023, l'unico volume divulgativo rivolto a un ampio pubblico è quello di Mario Napoli, "Napoli antica", ampiamente superato, che risale addirittura al 1959, e nel quale è del tutto assente la fase tardo-antica e bizantina. Questa nuova, agile sintesi oltre a raccogliere i dati emersi e la ricca bibliografia, riesamina conclusioni che si ritenevano acquisite, dimostrandone la falsità e offre una messe di dati nuovi. Mario Pagano nato a Napoli nel 1958, laureato in lettere classiche a soli vent’anni presso la “Federico II”, si è specializzato in archeologia a Napoli e ha svolto il dottorato alla Scuola Archeologica Italiana di Atene nel 1983. Ha lavorato al MIBACT dal 1982 ed è stato direttore degli Scavi di Ercolano e Stabiae, coordinatore del settore Restauro della Soprintendenza Archeologica di Pompei, Soprintendente ai Beni Archeologici del Molise, di Salerno, Avellino, Benevento, Caserta, dell’Umbria e delle Marche, e Soprintendente ABAP per le province di Catanzaro, Cosenza, Crotone. Docente a contratto in varie università, è autore di numerose monografie, guide archeologiche e articoli scientifici e divulgativi.