Lo specchio de la cevertà

o siano schirze morale aliasse lo calateo napolitano

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Il motivo ricorrente nello Specchio de la cevertà di Nicola Vottiero è che la maleducazione non è adatta ai galantuomini. L’Autore ci somministra così circa duecento regole di buona creanza, un vero e proprio galateo – tale del resto è il sottotitolo – destinato, per la verità, soprattutto a lo puopolo menuto (pocca pe li nobbele non serve, che lo portano mparato da cuorpo a le mamme loro). Considerata l’epoca, non sappiamo come il popolo minuto avrebbe potuto far tesoro di norme scritte, anche se in napoletano, vista il diffuso analfabetismo. Ma sarà stato un suo vezzo? O non piuttosto il pretesto per raccontare gli aneddoti, cioè gli schirze anche se morale che accompagnano questi precetti di cevertà? Il linguaggio usato è, nel registro, nello spirito e nella schiettezza, prettamente popolaresco e manifesta la stessa tendenza all’ironia e alla caricatura di Basile, Cortese e Sgruttendio, per nominare i più grandi della letteratura napoletana precedente.

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Titolo Lo specchio de la cevertà
Sottotitolo o siano schirze morale aliasse lo calateo napolitano
Autore Nicola Vottiero a cura di Elvira Garbato
ISBN 9788897741749
Editore Editrice Gaia
Pagine/durata 320
Spedizione Esaurito
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