Salerno

Scrivere della città in cui si è vissuta gran par - te della vita è un’impresa non priva d’insidie. Salerno dalla sua fondazione a oggi è stata teatro di numerose dominazioni. Non meno importanti sono state le influenze delle civiltà del bacino mediterraneo con cui ha avuto fre - quenti contatti: è, infatti, una città affacciata sul Mar Tirreno, che guarda al mare nostrum come a un laboratorio d’interculturalità. A Salerno ho compiuto gli studi giovanili, ho svolto gran parte del ministero sacerdotale e vi ho prevalentemente dimorato. Desidero con questo scritto adempiere a un obbligo di riconoscenza verso la città che mi ha accolto e che ho cercato di amare e servire con l’im - pegno del ministero sacerdotale e culturale. Salerno. Posti e personaggi è il tentativo di raccontare la città dando voce ad alcuni te - stimoni della sua storia per aggiungere un altro punto di vista. Nell’illustrare la città, ho scelto due generi letterari evocati nella narra - zione: “personaggi” e “posti”. I “personaggi” hanno il compito di illustrare la città nella pe - riodizzazione dei due millenni. I “posti” pre - diligono come genere letterario la “memoria” e sono espressi attraverso l’io narrante. L’intendimento di questo agile testo è raccon - tare Salerno in forma divulgativa senza tec - nicismi. Il “racconto” non è mai apodittico, dogmatico, assertivo, dichiarativo, retorico, definitivo. Nasce come forma dialogale con un interlocutore immaginario (lettore). Rac - contare significa prendere in mano i fili della storia lasciati interrotti da chi ci ha preceduto per prolungarli e offrirli a chi ci seguirà. Chi racconta sa che proferisce una parola prov - visoria e consegna all’uditore/lettore l’altra metà dei fili interrotti. La parola è sempre per metà di chi la proferisce/scrive e per l’altra di chi la riceve/legge. Sono convinto che “scrip - tura crescit cum legente” (“la scrittura cresce con chi legge”). Dalla Prefazione