Pellegrini di speranza o di presunzione?

La speranza tra fondamento teologico e rischi d’illusione umana

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Nell’anno del Giubileo ordinario che ha come motto “pellegrini di speranza”, è giusto chiedersi come questo tempo di grazia possa essere vissuto da veri credenti in Gesù Cristo, che è la sola e vera Speranza, non soltanto dei cristiani, ma di ogni persona umana. In queste pagine, dopo aver mostrato cosa san Tommaso d’Aquino intende per passione della speranza (che accomuna tutti gli uomini), si mette in luce cosa egli intende per virtù teologale della speranza (che è solo dei battezzati). Solo su quest’ultima l’uomo può fondare la sua vera speranza, in quanto essa ha come origine, causa e oggetto l’unico vero Dio: la Santissima Trinità. Sui cristiani che hanno già accolto Cristo come propria e unica Speranza, grava dunque la responsabilità di mostrare la bellezza della vita nuova che il Padre celeste, in Cristo, per lo Spirito Santo e attraverso la mediazione della Chiesa fondata su Pietro, vuole per ogni uomo. Solo vivendo da vero discepolo di Cristo, cioè attraverso una obbedienza piena e perfetta al vangelo, il cristiano potrà ogni giorno della sua vita, e in maniera particolare in quest’anno giubilare, mostrare al mondo che la sua sola e unica Speranza è il Signore Gesù.
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Titolo Pellegrini di speranza o di presunzione?
Sottotitolo La speranza tra fondamento teologico e rischi d’illusione umana
Autore Alessandro Severino
ISBN 9791281993716
Editore La valle del tempo
Pagine/durata 120
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