Poiché hai detto che sei stanco

Nella prima metà del Novecento il vescovo siciliano Angelo Ficarra subisce la condanna dei superiori per avere rifiutato di scendere a compromesso con il potere politico, prima fascista, poi democristiano. Se nel saggio Dalla parte degli infedeli (1979) Leonardo Sciascia non l'avesse raccolta e raccontata, questa vicenda sarebbe dimenticata per sempre. Nel secondo dopoguerra si sviluppa un'altra storia, quella di Antonio Maione, un prete che interpreta genialmente la tensione al rinnovamento di quegli anni e dal Molise approda alla difficile realtà napoletana. Qui viene prima buttato allo sbaraglio in situazioni-limite, poi ostracizzato dalle gerarchie che cercano di immobilizzarlo e silenziarlo con pretesti molto simili a quelli usati con Ficarra - ma non si piega, usando la forza della verità e anche l'arma della risata e dell'ironia. In questo racconto di vita, che è un tratto significativo del volto della Napoli contemporanea, emerge in tutta la sua dirompenza la tensione fra istituzione e libertà, e si evidenzia la violenza del potere (di ogni potere), che, travestita di sofficità o francamente brutale, è perennemente in conflitto con le ragioni della persona.