Sessanta anni di cinema.

Appunti di uno spettatore fortunato

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È un libro di ricordi, quattro volumi di vicende vissute, film visti, iniziative varie concluse o non concluse in più di sessanta anni di esperienze e di lavoro, con tanto materiale (altret tanto?) che rimane fuori addirittura non per scelta, ma perché i testi, nel tempo, nei traslochi, nei disagi vari sono andati pur troppo smarriti. Quasi di sfuggita voglio dire comunque di essere felice e orgoglioso di avere stretto la mano e, non di rado, di avere parlato, anche a lungo, con Dreyer, Ford, Barrault, Chaplin, Zavattini, Clair, Renoir, Carné, Capra, De Santis, Arnheim, Rossellini, Gassman e molti altri ancora, in un elenco volutamen te senza crite rio di preferenze. ... ... Ricordi di persone, di avvenimenti, di film, molti ricordi in contemporanea con i fatti che li hanno causati. Di una cosa l’autore è orgoglioso: di non scrivere nulla “per sentito dire”, ma di avere invece vissuto di persona, in bene o in male o in così così quanto racconta e quanto mette in evi denza. A questo si riferisce, in particolare, l’aggettivo “fortunato” apposto nel titolo del libro. ... ... I quattro volumi non vogliono scandire una differenza di scelte e di contenuti, ma soltanto un susseguirsi cronologico. Senza una cesura netta di date, il primo tuttavia raccoglie scritti provenienti da fonti varie e numerose, il secondo, in qualche modo avanzando con gli anni, da fonti più compatte e programmate. ... ... Abbiamo all’oriz zonte segni di incertezza e di turbolenza. In troppi, colpiti dal fascino deleterio della estemporaneità, dell’improvvisazione, della contraddizione, si affannano a sostenere il contrario, il contrario comunque sia, il contrario a tutti i costi, per dire qualcosa di diverso da ciò che si è sostenuto fino ad oggi, per credere di essere in qualche modo “originali” nelle scelte, se non nel pensiero. Purtroppo si tratta molte volte o qua si tutte (tutte?) di una banale presunzio ne, di una mancanza di conoscenza, mancanza di studio, mancanza di voglia di studiare, ignoranza della storia, ignoranza della storia del cinema. Naturalmente si va a colpire preferibilmente ciò che è più importante e più attentamente documentato. In ogni modo quelle opere, quegli autori, quegli avvenimenti, quegli anni rimangano un pilastro irremovibile della nostra storia e della nostra cultura non soltanto cinematografica. Il libro, dunque, è soprattutto per fermare alcune situazioni,circostanze, idee. ...
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Titolo Sessanta anni di cinema.
Sottotitolo Appunti di uno spettatore fortunato
Autore GIACOMO GAMBETTI
ISBN 9788875330545
Editore Barbieri Editore
Pagine/durata 3226
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