Teatro Segreto

Teatro segreto è il risvolto in timo di ogni teatro. È ciò che sta’ dietro il proscenio, molto prima della rappresentazione finale, oltre i luccichii della ribalta. È la parte più inaccessibile. C’è una densità e un’intensità di esperienze là dietro, che è difficile anche solo immaginare. Quello è il luogo dove gli artisti appaiono non dico ad altezza d’uomo – chi vive d’arte ha sempre molto poco di umano – ma meno fatati questo si, più corporei. Teatro Segreto è il risvolto intimo del Petruzzelli. Non tutto, ci sarebbero voluti cento volumi. Solo quello di un’epoca: 1980-1991. Chi lo ha vissuto, lo descrive come un decennio davvero mirabile, una stagione irripetibile. Era quando del Teatro Petruzzelli gestito da Ferdinando Pinto scrivevano il New York Times, il Time , il Daily American, Le monde, Le Figaro; quando il Petruzzelli era palcoscenico ambito da artisti di rango; quando il cartellone offriva prime nazionali ed eventi di risonanza mondiale. Teatro Segreto è anche un diario personale. Quello di Angela Cioce, che dietro le quinte del Petruzzelli, in quel luogo inaccessibile fatto di dèi, di talenti pazzeschi, di eccessi, prove, bizze e intimità, in quel gigantesco antro magico dove nascevano i capolavori, lei, giovanissima, ha mosso i primi passi.