Terrorismo e disturbi comunicativi

Quale rapporto lega il terrorismo alla comunicazione?

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Quale rapporto lega il terrorismo alla comunicazione? Che tipo di comunicazione è necessario conoscere per comprendere la portata militare, simbolica e politica delle azioni terroristiche? Perché l’11 settembre 2001 ci siamo trovati impreparati e facciamo così tanta fatica a recuperare una definizione comune dei fenomeni in atto? Come mai siamo ancora così lontani da un uso consapevole di quelle conoscenze remote (legate cioè ai processi di lunga durata e all’esistenza storica degli individui, delle civiltà e delle nazioni) che sole possono aiutarci a comprendere il presente e consentire un maggior grado di obiettività, o correttezza giornalistica? A queste domande, Andrea Pannocchia tenta di rispondere con un saggio a cavallo fra sociologia, storia e politica, attraverso un’analisi originale del dibattito intellettuale scaturito dopo il crollo delle Twin Towers e una ricognizione di ciò che i media (quotidiani, tv, cinema e internet) hanno prodotto sia in Occidente sia negli ambienti vicini ai gruppi terroristici. Ne scaturiscono molti segnali anomali e qualche segnale fin troppo chiaro, ma incredibilmente sottovalutato, la cui analisi ci consente di avere una maggiore consapevolezza della portata delle drammatiche sfide culturali in atto. E, forse, anche qualche speranza in più di vincerle.
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Titolo Terrorismo e disturbi comunicativi
Sottotitolo Quale rapporto lega il terrorismo alla comunicazione?
Autore Andrea Pannocchia
ISBN 9788886908696
Editore Ipermedium Libri
Pagine/durata 128
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