Ennio Poleggi per Genova

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Questo è un libro in certo senso inusuale, che prende le distanze dal cliché accademico “in onore di” o “in memoria di” per sposare una formula inaugurata già nel convegno del 2017 a Tursi, Poleggi per Genova. Testimonianze e ricordi, là dove nel succedersi dei relatori, si poteva passare facilmente dai toni della rammemorazione personale a quelli più distaccati dello studio e dell’approfondimento critico, rendendo in questo modo più immediato il significato di figure come Poleggi ed altre, con lui, che hanno dato vita a una stagione per tanti versi straordinaria – così recente, e già così lontana per le generazioni più giovani. Da qui l’idea del libro rivolto a un pubblico largo, non di soli addetti ai lavori – come sarebbe piaciuto a Poleggi, capace di sollecitare interesse per gli argomenti trattati e per la varietà stessa del registro della trattazione (la serietà e il rigore dello studio, l’intensità emotiva del ricordo personale), non meno che per la veste grafica, che della rinuncia al colore e del rigore assertivo del bianco-nero, fa la sua cifra espressiva. I testi raccolti, sedici in tutto, si aprono con la Lettera a Ennio di Cesare de Seta, un “ricordo” nel segno di un’amicizia stretta intorno a comuni interessi di studio. Il saggio che segue di Massimo Quaini, Ricordando Ennio Poleggi, è il testo introduttivo da lui pronunciato al convegno del 2017 – con l’analisi di una generazione di studiosi (Poleggi, con Mannoni, Grendi, lo stesso Quaini) di varia estrazione e di comuni interessi su temi “trasversali” – qui pubblicato postumo, a causa della sua scom-parsa di lì a pochi mesi (il 21 novembre), con note a cura di Michele Castelnovi che mettono bene in chiaro il quadro lucido e penetrante offerto dal Quaini geografo “umanista” (alla Lucio Gambi), da un punto di vista che non è quello degli storici dell’architettura o della città. Seguono gli interventi di Emmina De Negri: oltre al “ricordo” pronunciato nel convegno (testimonianza di chi lo conobbe giovane), il saggio elaborato più tardi, Labò, Poleggi e Alessi a Genova, che apre il confronto sul profilo storiografico di Poleggi e l’originalità del suo percorso (nell’ordine, i saggi di Paolo Cevini, Lauro Magnani, Carlo Olmo). Nella stessa direzione ma su singoli argomenti specifici, sono i saggi di Clara Altavista e Isabella Croce (sui Rolli), di Marco Folin (un percorso stimolante lungo la produzione bibliografica di Poleggi), di Rita Vecchiattini (Architettura e Archeologia ovvero, Poleggi e Mannoni). E per concludere, i contributi ancora sul registro della rammemorazione, vuoi più intima e personale di Titti Motta e di Franco Boggero o anche, in parte anche documentaria di Stefano Francesco Musso, Annalisa Calcagno Maniglio, Luigi Lagomarsino. Chiude il volume una completa bibliografia dell’opera di Ennio Poleggi.

Informazioni aggiuntive
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Titolo Ennio Poleggi per Genova
Sottotitolo //
Autore AA. VV.
ISBN 9788863736748
Editore Sagep
Pagine/durata 200
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