La donna dei grilli

Nonna Mei è un’anziana venditrice ambulante di grilli fritti. Ha trascorso tutta la vita a friggere grilli sotto i piloni del Pearl Bridge. Ogni mattina, aiutata dalla giovane nipotina, trascina il carretto – avuto in eredità da suo padre – in prossimità degli argini del fiume, per iniziare la giornata di lavoro sino al tramonto. Il Banco dei grilli è il capannello per clienti fissi, personaggi della Cina povera degli anni ’80. Tra i clienti più assidui del suo banchetto c’è il professor Ming che, con le sue idee liberali, solleverà le coscienze degli abitanti dello storico quartiere di Liwan. Liwan era un misto di tegole, muretti, cancelli fatti con assi di legno annerito dal fumo; era un groviglio di cavi elettrici tirati sui tetti delle case come un’immensa ragnatela; era un brulicare di commerci, di botteghe che servivano pasti ad ogni ora del giorno; era una foresta di piante che pendevano dai balconi con le foglie scurite dalla polvere, di speziali in eleganti abiti neri e dorati che offrivano ogni genere di rimedio della medicina tradizionale e di rivoli d’acqua stagnante paradiso delle zanzare rinate dopo le piogge di primavera. Eppure, quel quartiere sugli argini del Perl- River, era ormai da tempo nel mirino delle grandi società immobiliari cinesi autorizzate ad abbattere le vecchie case per far posto ai moderni grattacieli. Mei, ascoltando le parole del professor Ming, maturerà la consape- volezza delle violenze subite dai suoi genitori – accusati dai comunisti di essere stati piccoli proprietari terrieri – e della deportazione di suo marito per cause mai chiarite. Le idee di libertà del professore faranno breccia anche nella mente della giovane nipote della venditrice di grilli, al punto che la ragazza si metterà alla testa dei cortei organizzati per contrastare gli abbattimenti e gli sgomberi forzosi delle vecchie case.