Le “Vile”, creature fatate della mitologia slava

C’è un Trait d’union, una traccia comune che unisce in modo carsico culture tra loro apparentemente estranee. E si manifesta attraverso presenze ricorrenti, delle quali piacerebbe trovare la matrice comune. Ma se pur esiste, non sembra purtroppo alla nostra portata. Non ci resta dunque che osservarne gli effetti, che affiorano in Europa e in India, come in qualsiasi altro luogo e tempo ci sia dato ricordare. Tali sono - per la tradizione balcanica - le Vile, rappresentanti di quel mondo alternativo composto dalle Ninfe e dalle Charites greche come dalle Apsaras indù. E allora l’unica possibilità è radunare tutte le vestigia di tali presenze, e farle confluire in questa conoscenza comune, con la coscienza che esse non albergano se non ovunque, e non sono vissute e vivono se non al di fuori e al di sopra di qualsiasi limite temporale. La preziosa prefazione di Chiara Toniolo, tende appunto a quest’improbo compito, il tentativo di riallacciare tra loro tali flebili indizi, per ricostruire un finalmente più tenace Filo d’Arianna.