Diario della sollevazione di Napoli 1647-1648
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«Teorico sostenitore della nobiltà fu anche Giuseppe Campanile, membro di due Accademie […], moralista di minor grazia e cronista dei fatti con prospettive aristocratiche, anche se, come Capecelatro o Piacente, fu abbastanza indipendente da attribuire agli abusi dei ceti più elevati le origini sociali della rivolta. […] È proprio nel corso dell’insurrezione che Campanile si dimostrò fedele al suo re, come testimonia il Diario circa la sollevatione della plebe di Napoli ne gl’anni 1647 e 1648, manoscritto conservato nella Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria con note aggiuntive di Innocenzo Fuidoro. Nel suo Diario racconta che distribuiva alla frangia ribelle i manifesti di don Giovanni d’Austria e che cospirava con alcuni “vassalli fedeli al Re, dei quali io era il minimo” nelle celle del priore del convento di San Giovanni a Carbonara, mettendo a repentaglio la propria incolumità durante la prigionia, da cui fu liberato il 1° febbraio 1648 in virtù della sua condizione di sacerdote». Francisco Elías de Tejada
Titolo | Diario della sollevazione di Napoli 1647-1648 |
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Sottotitolo | Da Masaniello alla «Reale Repubblica» napoletana |
Autore | Giuseppe Campanile, Innocenzo Fuidoro (Vincenzo D'Onofrio) |
ISBN | 9788899821494 |
Editore | D'Amico Editore |
Pagine/durata | 304 |
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