I socialfascisti

Continuità tra socialismo e fascismo

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Dopo la caduta del regime fascista e la fine della guerra, la storiografia ufficiale e la propaganda partitica antifascista hanno accreditato la tesi che il socialismo e il fascismo fossero agli antipodi sotto tutti gli aspetti: culturale, politico, di comportamento. Basandosi su una vasta documentazione non di rado inedita, l’Autore del saggio dimostra invece che tra socialismo e fascismo non vi fu affatto una cesura insormontabile, e che anzi molte delle idee e dei programmi socialisti trovarono pratica applicazione durante il regime. In quest’ottica non vi fu solo una sostanziale intesa programmatica tra fascismo delle origini (Fasci di Combattimento) e socialismo, ma una continuità anche durante il regime al potere. Prova irrefutabile ne è l’adesione della stragrande maggioranza dei dirigenti socialisti di primo piano al fascismo e al suo Duce, al cui confronto gli antifascisti socialisti fuoriusciti all’estero appaiono un’infima minoranza del tutto trascurabile. L’iscrizione al Partito Nazionale Fascista o la collaborazione con il regime fascista e il corporativismo – il caso più eclatante è costitui-to dalla Confederazione Generale del Lavoro (CGL) – fu dunque determinato da profonde convin-zioni ideali. Attraverso la ricostruzione di esemplari biografie, l’Autore intende ristabilire di tale vicenda la verità storica, avulsa dalla vulgata interessata dei vincitori.

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Titolo I socialfascisti
Sottotitolo Continuità tra socialismo e fascismo
Autore Antonio Alosco
ISBN 9788899821746
Editore D'Amico Editore
Pagine/durata 172
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